Il 2020, come è facile immaginare, è stato l’anno della svolta per il commercio elettronico in Italia.
La pandemia ha impresso un’importante accelerata al processo di avvicinamento degli italiani al mondo web.
E se i servizi hanno subito una flessione considerevole rispetto al 2019 (-47%), dovuta alla pausa forzata imposta al mondo del travel (trasporti e turismo), l’acquisto di prodotti fisici è cresciuto in misura considerevole.
Anzi, diciamo che la crescita è stata la più significativa che si sia mai registrata (+31%); con tutta probabilità anche il 2021 evidenzierà un trend simile.
E’ pur vero che non tutte le persone che, per ragioni di necessità, abbiano fatto acquisti online continueranno a comprare sempre e solo online; è prevedibile che quando la pandemia e i relativi limiti imposti alla circolazione e alle aperture di esercizi commerciali finiranno, una parte delle persone torni a frequentare volentieri i negozi fisici, a girare per le strade delle proprie città, a riappropriarsi, insomma, della libertà perduta negli ultimi tempi.
Ma nel frattempo qualcosa è cambiato.
L’e-commerce sta facendo breccia nel cuore degli italiani e di certo saranno in molti, soddisfatti dell’esperienza di acquisto, a tornare a comprare comodamente dal proprio smartphone o pc.
Perché, in fin dei conti, non è solo una questione di opportunità, di convenienza economica, di necessità: il vero plus del commercio elettronico è dato dall’abbattimento delle barriere.
La scelta non è più confinata all’offerta imposta da angusti limiti territoriali: non si tratta più, insomma, di comprare ciò che trovi nei negozi di prossimità, negli esercizi commerciali che gravitano attorno a dove abiti e a dove lavori.
Ora c’è la possibilità di fare acquisti da chi vuoi, dovunque si trovi il venditore, in qualsiasi momento della giornata, e farsi recapitare l’oggetto dei propri desideri comodamente a casa.
L’e-commerce rappresenta perciò un’opportunità preziosa per tantissime imprese, e non solo in questa fase storica in cui c’è il Covid a condizionare le nostre abitudini.
Ma le aziende che vogliano approcciarsi alla vendita online devono necessariamente tenere a mente alcune cose.
In primo luogo, un sito di commercio elettronico pensato solo come rimedio estemporaneo all’impossibilità di vendere attraverso i negozi fisici sarà un sito che, probabilmente, non restituirà buoni risultati.
La realizzazione di un e-commerce è un passo che va ponderato attentamente, deve poggiare su una precisa strategia di marketing e di business, richiede un investimento (economico, ma anche in termini di tempo, risorse umane e concentrazione) rilevante.
Da qui il nostro consiglio di non sottovalutarne l’impegno: in questo momento storico (ma anche in futuro perché ormai la tendenza è tracciata), vendere online può restituire grandi soddisfazioni, come già accade a diversi nostri clienti, ma bisogna lavorare sul posizionamento del proprio brand, definire un’offerta di prodotto che appaia interessante per il vostro target; che dia insomma un valore aggiunto, risolvendo ai vostri clienti un problema in modo possibilmente diverso (e distintivo) da come fanno i vostri competitor.
E tutto ciò va poi comunicato, attraverso un sito ben fatto, che presenti innanzitutto un’esperienza di navigazione soddisfacente, puntando su velocità di caricamento delle pagine, ottimizzazione delle schede prodotto, punti di contatto tra l’azienda e il cliente, informazioni dettagliate che aumentino la fiducia dell’utente.
E poi con un marketing (declinato attraverso i canali ritenuti più idonei, che si tratti di social, Google, newsletter o altro) non improvvisato.
In sintesi, siate rilevanti per i vostri clienti; questi ultimi devono rappresentare sempre il fulcro attorno a cui ruota la vostra strategia; date loro un motivo per “ascoltare la storia che volete raccontare” e magari per ritornare da voi dopo i primi contatti.
Solo partendo da queste basi, si potrà costruire un progetto solido, in grado di portarvi notorietà, nel mare magnum di retailer che popolano il web e, soprattutto, vendite!
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